Nell'immensa e incontaminata natura del Montana rurale si snoda l'epopea dei fratelli Maclean: Norman e Paul, due anime in conflitto sotto l'ombra severa di un padre ministro protestante. Educata tra le rigide pieghe del credo religioso e i principi della disciplina, la coppia trova un'oasi di serenità nella pratica quasi meditativa della pesca a mosca sulle rive del fiume Blackfoot.
Norman, il più grande, segue il richiamo dell'Est, abbandonando la terra natia per abbracciare la vita accademica e costruirsi un'esistenza ponderata e solida. Paul, dal canto suo, incarna la ribellione, gettandosi a capofitto in un esistenza tempestosa fatta di giornalismo ardente, giochi d'azzardo e notti inebriate, in contrapposizione all'immagine di una vita pastorale quasi idilliaca.
L'anelito a riscoprire le proprie radici riporta Norman tra le amate montagne del Montana, dove i due fratelli riallacciano il filo della loro passione condivisa: la pesca a mosca. In quei momenti sospesi, con lo scorrere immutabile del fiume come colonna sonora, i fratelli Maclean si ritrovano a ponderare su ciò che è stato e su ciò che potrebbe essere, riflettendo sulle scelte che li hanno portati su strade così divergenti.
"In mezzo scorre il fiume" è una storia di crescita e di contrasti, di legami indissolubili e di percorsi individuali che si dipanano e si intrecciano come i corsi d'acqua che li hanno visti giovani. Il fiume, testimone silente dei loro giochi d'infanzia, diventa metafora della vita che scorre e del legame fraterno che, al di là delle differenze, rimane saldo come la corrente del Blackfoot.