Sinfonia d'autunno (1978)

In "Sinfonia d'autunno", la rinomata pianista concertista Charlotte, a seguito della scomparsa del suo compagno di lunga data Leonardo, accetta l'invito della figlia Eva, con la quale ha rapporti complicati e distanti da tempo. Eva, un'ex giornalista ora dedita alla cura del marito pastore Viktor, vive in una tranquilla dimora di campagna, lontana dal mondo di fama e musica che avvolge la madre. L'arrivo di Charlotte segna l'inizio di una riunione carica di tensioni inespresse e segreti sepolti. Nella casa di Eva, Charlotte si trova di fronte non solo alla figlia ma anche ad Helena, la sorella di Eva, mentalmente disabile e una volta rinchiusa in istituto per volere di Charlotte stessa. Ora Helena vive con Eva, che ha scelto di prendersi cura di lei per colmare il vuoto lasciato dalla tragica morte per annegamento del piccolo Erik, il figlio di quattro anni di Eva. Mentre Charlotte si mostra inquieta di fronte alla presenza di Helena, Eva trova in lei una dolce testimonianza della memoria del figlio perduto. Col passare dei giorni, Eva riscopre le vecchie rancori verso la madre, una donna che percepisce come calcolatrice e distante in ogni suo gesto. Questi sentimenti radicati e il dolore ancora vivo per la perdita di Erik hanno plasmato la sua esistenza, gettando un'ombra sul suo matrimonio. Charlotte, immersa in questo clima di tensioni crescenti e disillusioni, è chiamata a fare i conti con le scelte compiute nella sua vita. La pressione emotiva inesorabilmente si intensifica fino a sfociare in una confronto notturno carico di rivelazioni e reciproche accuse, in cui vengono a galla confessioni a lungo represse. Attraverso questo scambio catartico, la delicata tessitura di negligenza e risentimento che ha definito il rapporto tra Charlotte ed Eva viene esposta alla luce, narrando una storia toccante di ricerca di comprensione e di riconciliazione.