Grazie a Dio (2019)

Nel cuore pulsante della Francia, "Grazie a Dio" tesse una storia avvincente di coraggio e perseveranza, seguendo il percorso di tre uomini uniti da un passato ombroso e da una ferita invisibile: l'abuso subito nell'infanzia da parte dello stesso prete. Con la loro decisione di rompere un silenzio complice che ha protetto il loro aguzzino per troppo tempo, i protagonisti ci conducono attraverso le complesse ramificazioni del trauma, risvegliando domande che risuonano nelle profondità dell'anima. Il regista François Ozon costruisce con abilità un ritratto urgente e necessario di resistenza, mostrando con comprensione le diverse sfumature dell'impatto emotivo che tali esperienze hanno sui superstiti e sulle loro famiglie. Questa narrazione non solo mette in luce la potenza della mobilitazione collettiva contro le ingiustizie, ma anche la tenacia richiesta per affrontare i misteri della fede, in un contesto dove le istituzioni religiose si trovano ad essere messe in discussione. Attraverso un viaggio che sfida il tempo e l'oblio, i tre uomini si ritrovano a fronteggiare non solo il passato, ma anche le complicate dinamiche con le mogli, le famiglie e i colleghi, in una lotta per la giustizia che rischia di sconvolgere le loro vite. "Grazie a Dio" è un inno al valore dell'individuo di fronteggiare i giganti, una storia che invita lo spettatore ad affrontare con loro il cammino verso la verità e la redenzione.