Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure (1975)

Nel cuore inospitale delle vaste terre siberiane, nel 1902, il Capitano Vladimir Arseniev guida un'ardua spedizione dell'esercito russo alla mappatura di territori vergini. Tra foreste ghiacciate e paesaggi desolati, il destino fa incrociare la loro strada con quella di Dersu Uzala, un cacciatore Goldi, l'unico uomo a conoscenza dei segreti più intimi della natura. Grazie alla sua guida, la squadra supera sfide impensabili fino ad arrivare al Lago Khanka, imparando a sopravvivere nella crudele bellezza del selvaggio. La conoscenza profonda che Dersu ha della terra affascina Arseniev, e nasce un'amicizia profonda, sigillata da un addio toccante alla fine della missione. Le loro vite, però, restano indissolubilmente unite. Nel 1907, una nuova missione riunisce Arseniev e Dersu sulle rive del fiume Ussuri. Il cacciatore, seppur invecchiato e con una vista indebolita, non ha perso la sua resilienza. Arseniev, preoccupato per la vulnerabilità dell'amico, lo invita a lasciare la solitudine della foresta per la sicurezza della sua casa nella città di Khabarovsk. Ma il richiamo della civiltà si rivela troppo estraneo per il vecchio uomo di bosco, che anela al richiamo della natura. La narrazione assume toni malinconici nel 1910, quando un corpo trovato a Korfovskaïa, con in tasca il biglietto da visita di Arseniev, potrebbe segnare il tragico epilogo del viaggio del tenace Dersu Uzala. "Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure" è una storia avvolgente che celebra l'amicizia, la sopravvivenza e l'irrefrenabile richiamo del selvaggio, un grido che nemmeno il passo inesorabile della civiltà può zittire.