Fuga da Sobibor (1987)

Nell'abisso più buio della Seconda Guerra Mondiale, in una pagina straziante della storia dell'Olocausto, si erge il campo di sterminio nazista di Sobibor, oscuro monito della crudeltà umana. Il Comandante di questa sinistra roccaforte giura che Mai il suo campo assisterà a una fuga come quella avvenuta nel suo gemello, Treblinka, un atto audace che ha fatto eco nel cuore di ogni prigioniero. Ma tra le spietate mura di Sobibor, un barlume di speranza arde nei cuori degli ebrei costretti al lavoro, per ora risparmiati dalle camere a gas. Ogni giorno trascorso è un valzer con la morte, un tempo in prestito dove l'unica certezza è un imminente destino fatale. La loro unica opportunità di sopravvivenza è un pensiero inimmaginabile, una fuga. Ma come realizzare un'impresa tanto audace? Basato su un racconto vero, "Fuga da Sobibor" rispecchia la straordinaria evasione tentata da circa seicento prigionieri il 14 ottobre 1943. Contro ogni previsione, circa trecento riescono nel loro intento, illuminando, seppur brevemente, il buio di una disperazione implacabile. Tuttavia, la loro lotta per la libertà è tutt'altro che terminata. Molti vengono nuovamente catturati, lasciando solo circa sessanta superstiti a testimoniare l'atroce eredità di Sobibor. "Fuga da Sobibor" è una narrativa avvincente di coraggio, resilienza e dello spirito umano indomito di fronte ad avversità indicibili. È una finestra su un capitolo della storia in cui la speranza ha osato sfidare la disperazione, facendo eco alla resilienza dello spirito umano.