Sogni perduti (1968)

In questo film del 1968, i Monkees tentarono coraggiosamente di sgonfiare il proprio mito. La trama è, essenzialmente, una demistificazione. Mickey Dolenz, Davy Jones, Peter Tork e Mike Nesmith - con l'aiuto dello scrittore Jack Nicholson (l'unico autore accreditato a causa di questioni legali) - affrontano temi come la cinematografia, il trattamento mediatico e la follia della guerra del Vietnam, il "modo di fare" di Davy Jones con le donne e, soprattutto, la commercializzazione. Ogni membro del gruppo viene presentato sotto una luce unica, in ogni caso infrangendo l'immagine prodotta dalla "macchina mediatica". Con questo film i Monkees si sono messi in gioco, creando un'opera quasi surreale con una "trama" vagamente legata. I loro fan più giovani, purtroppo, non hanno capito nulla. A causa della scarsa pubblicità del film all'epoca della sua uscita, gli adolescenti più grandi non avevano idea di cosa "Head" volesse dire. Di conseguenza, il risultato al botteghino è stato disastroso. Per certi aspetti, "Head" è più adatto agli appassionati di cinema che ai fan occasionali dei Monkees. La colonna sonora, tuttavia, contiene alcune delle musiche più raffinate e sofisticate della carriera del gruppo. E sì, i Monkees suonano i loro strumenti, ma ricevono assistenza nella composizione e nell'esecuzione da artisti del calibro di Neil Young, Stephen Stills e Carole King.