P.S. (2004)

All'ombra delle austere aule dell'Università di Columbia, nel dipartimento di Belle Arti, Louise Harrington, un'esperta trentenne del settore ammissioni, si ritrova intrappolata in una vita di monotonia e rimpianti. Divorziata e insoddisfatta, la sua esistenza si consuma tra valutazioni di domande di ammissione dei laureandi. Tuttavia, la routine si spezza quando Louise incrocia la candidatura di F. Scott Feinstadt, un giovane pittore con un'assomiglianza sbalorditiva al suo primo amore del liceo, un artista tragicamente scomparso in un incidente stradale vent'anni prima. Decidendo di incontrare il giovane artista per un'intervista, Louise si ritrova sospesa tra passato e presente, in un turbinio emotivo che la travolge. Scott, con la sua inquietante somiglianza all'unico vero amore di Louise, scatena una relazione appassionata e sfrenata. Ma sotto la superficie di questo ardore sorgono dubbi persistenti: Scott rappresenta davvero una seconda opportunità per l'amore, o è solo un doloroso fantasma di ciò che è stato perduto? O forse, più cinicamente, è soltanto un ambizioso pittore che cerca di sedurre per conquistare un posto nell'élite di Ivy League? Mentre il legame tra Louise e Scott si intensifica, riappare in scena Missy, la migliore amica di liceo di Louise, con l'intenzione di lottare per l'affetto del giovane. A complicare ulteriormente le cose ci sono Peter, l'ex-marito dipendente affettivo, una madre cinica e un fratello recentemente uscito dalla riabilitazione. "P.S. - Post Scriptum", una sottile indagine sull'amore, sulla perdita e sulle seconde opportunità, è un racconto che induce lo spettatore a riflettere: è possibile liberarsi veramente del nostro passato, oppure siamo condannati a riviverlo in modi inaspettati? Un film che ti cattura, invitandoti a scoprire con quale sorpresa si concluderà il complesso intreccio di queste vite.