Party Monster (2003)

Nelle pulsanti notti della New York degli anni '80 e '90, "Party Monster" ci catapulta nell'effervescente e pericoloso mondo dei club, dove la celebrità e l'eccesso danzano a braccetto lungo il filo sottile tra esaltazione e autodistruzione. Al centro della scena troviamo Michael Alig, un ragazzo proveniente dall'Indiana che, con il suo talento innato per l'organizzazione di feste indimenticabili, diventa un'icona underground e il re indiscusso della nightlife newyorkese. Le sue feste diventano leggendarie, maestosi caroselli di stravaganza dove nulla è troppo audace, nulla è troppo oltraggioso. Al suo apice, Alig non solo domina il regno dei club con eventi come il Disco 2000, ma espande il suo impero fondando una propria etichetta discografica e una rivista. Tuttavia, nella frenesia di luci stroboscopiche e musica assordante, l'abuso di sostanze stupefacenti e il comportamento spregiudicato di Alig scivolano sempre più verso un abisso oscuro e ineluttabile. La trama si tinge di nero quando Alig, inebriato dal potere e dall'impunità che crede di avere, attraversa il punto di non ritorno con l'omicidio brutale di Angel Melendez, suo amico, coinquilino e spacciatore. Fiducioso e arrogante, Alig si vanta del suo crimine in televisione, un gesto che dapprima viene sottovalutato dalla stampa come un'incredibile trovata pubblicitaria. Ma quando il corpo di Angel emerge dalle acque dell'East River, la verità sconvolge tutti, rivelando la natura corrosiva del potere e dell'addiction. "Party Monster" è un viaggio incandescente nei bassifondi del successo, dove la fama può essere tanto elettrizzante quanto letale, un viaggio che serve da monito su quanto facilmente la vita possa uscire dai binari nel mondo inebriante ma pericoloso dei party senza fine.