Perfetti sconosciuti (2016)

In una serata estiva, tessuta di intimità e cordialità, un gruppo di vecchi amici si ritrova attorno alla tavola di Rocco, chirurgo plastico, ed Eva, psicoterapeuta, per una cena tra sorrisi e chiacchiere spensierate. Il calore della compagnia e la cura nei dettagli sembrano promettere una serata all'insegna dell'armonia e della condivisione. Al di là delle portate squisite e degli aneddoti riemersi dai ricordi, qualcosa pare mancare per dare quel pizzico di pepe alla consuetudine. In un impeto di audacia, nasce l'idea di un gioco apparentemente innocuo: posare i propri smartphone sul tavolo e condividere in diretta messaggi, chiamate e notifiche, quasi a giocare alla roulette russa con la propria privacy. L'onestà e la trasparenza sembrano essere il credo di questi amici di lunga data, che non hanno nulla da nascondere l'uno all'altro... o forse sì? Man mano che i telefoni iniziano a suonare e le notifiche illuminano lo schermo, i segreti iniziano a disegnare nuove geometrie nei rapporti. Sorrisi forzati e palme sudate si mescolano a rivelazioni inaspettate, mentre il gioco trasforma la cena in uno scenario dove la verità diventa il piatto più indigesto. "Perfetti sconosciuti" esplora l'abisso tra ciò che crediamo di sapere sui nostri amici più intimi e ciò che si cela dietro lo schermo di un cellulare. La commedia si fa specchio di una società connessa ma paradossalmente isolata, dove i legami umani vengono messi alla prova da una tecnologia che promette condivisione ma che può trasformarsi nel più grande dei divisori. Un gioco pericoloso, che inizia con una risata e si conclude con un sussurro, lasciando il pubblico a domandarsi: "Quanto bene conosciamo davvero le persone che ci stanno accanto?"