Ran (1985)

Nel crepuscolo dei suoi anni, il grande signore giapponese Hidetora Ichimonji decide di deporre la spada e dividere il suo vasto feudo tra i tre figli fedeli, nella speranza di garantire un'eredità stabile e prospera. Ma quando il trono vacilla e il potere chiama, la flatteria diventa l'arma scelta dai suoi due figli maggiori, Taro e Jiro, che con dolci parole cullano il loro padre verso una pacifica residenza nelle loro fortezze. Contrariamente, il giovane Saburo, con una franchezza che suona come un presagio, osa sfidare il sogno paterno di concordia, venendo per questo esiliato dal regno che tanto ama. La perfida danza del potere inizia presto a dispiegare i suoi oscuri veli, mentre i fratelli, con un sussurro di tradimenti e alleanze spezzate, conducono il vecchio signore in un vortice di disperazione e perdizione. La lotta per la supremazia si trasforma in un conflitto sanguinoso che lascia cicatrici sul volto della terra e sulle anime dei suoi abitanti. In questo retaggio di cupidigia e brama di potere, il prezzo della vendetta e dell'onore potrebbe costare più di quanto i figli di Ichimonji avessero mai immaginato. Mentre le forze oscure si radunano e l'equilibrio del potere s'intreccia fatalmente, Saburo si trova davanti a una scelta ardua: assistere al declino della sua terra natale o ergersi, nonostante l'esilio, per salvare il padre e ripristinare un regno ora diviso dall'avidità e dal tradimento. "Ran", un affresco epico di proporzioni shakespeariane, intreccia il destino di una famiglia nel contesto di una battaglia senza tempo tra ambizione, fratellanza e redenzione.