Salvador (1986)

In "Salvador", la lente cinematografica di Oliver Stone cattura l'intrepida discesa del giornalista Richard Boyle nell'abisso politico di El Salvador, una nazione lacerata da sanguinosi conflitti interni. Nell'arco di un tempo convulso, tra il 1980 e il 1981, Boyle, inseguito dai fantasmi della sua vita fallimentare a San Francisco, si imbarca insieme all'esuberante compagno Doctor Rock in un viaggio rischioso, a bordo di una macchina sgangherata, verso le terre insanguinate di El Salvador. Nel cuore di un paese dove il fragore delle armi sovrasta la speranza, Boyle ritrova Maria, il suo antico amore, e il suo giovane fratello, due anime perse in un orizzonte di paura. Ma lo scenario in cui si ritrova è un campo minato: dall'una parte, i ribelli comunisti, avidi di far risuonare la loro lotta attraverso la voce di un giornalista coraggioso; dall'altra, i militari del regime di destra, desiderosi di smascherare i movimenti insurrezionalisti. E nel mezzo, Boyle, con la sua indomita sete di verità, che lo spinge a sfidare il potere e a indagare i labirinti della corruzione e della menzogna, anche quando il prezzo da pagare potrebbe essere la sua stessa vita. Con la sua abilità nel tirare le fila del racconto, Stone ci conduce attraverso un labirinto di intrighi e pericoli, dove Boyle si ritrova marcato a morte, soprattutto dopo aver incrociato il destino del martire Arcivescovo Oscar Romero. In un paese dove gli eroi sono destinati a scomparire senza lasciare traccia, Boyle lotta non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per salvare Maria dall'ingiustizia e dalla sparizione. "Salvador" è un viaggio al cardiopalma, un thriller politico che esplora la sottile linea tra la verità e l'inganno, fra la sopravvivenza e l'estinzione, e l'amore in mezzo al caos. Un film che ti terrà col fiato sospeso, svelando l'umanità e il coraggio di coloro che cercano la luce nella più oscura delle notti.