I dimenticati (1941)

Nel fulgore di Hollywood, dove le commedie leggere dominano il grande schermo, il talentuoso regista John L. Sullivan si sente imprigionato nel ruolo del creatore di successi frivoli. Con l'animo inquieto, anela a produrre un'opera d'arte che rispecchi le sofferenze degli emarginati. Accusato di essere troppo avvezzo ai lussi per comprendere le tribolazioni dei poveri, Sullivan decide di sfidare i potenti esecutivi dello studio cinematografico, determinati a sfornare pellicole evasive e redditizie. Con solo una moneta da dieci centesimi in tasca e un cuore colmo di nobili intenzioni, si avventura in un audace viaggio alla ricerca dell'autenticità e della povertà. Gli esecutivi, tra scetticismo e ansia, pongono le loro condizioni, accettando di documentare il suo viaggio mantenendo però le distanze. Sullivan, disposto a qualsiasi cosa pur di evitare che la sua missione si trasformi in una mera trovata pubblicitaria, chiede alcune settimane di solitudine, per immergersi nelle dure realtà della povertà lontano da occhi indiscreti. Tuttavia, liberarsi del suo passato agiato si rivela più arduo del previsto. Ripetuti tentativi fallimentari e complicazioni inevitabili contraddistinguono l'inizio del suo percorso, fino a quando il destino non lo porta a incrociare quello di un'aspirante attrice che lotta per emergere nel mondo dello spettacolo. La giovane, con un gesto di sincera gentilezza, si unisce a lui, diventando la sua guida inaspettata nel dedalo della società di basso ceto. Ma quando Sullivan prova a ricambiare la sua gentilezza, si scontra con una verità pungente: sfuggire alla miseria e all'esistenza oppressa è un compito ben più arduo che abbandonare il proprio passato privilegiato. La domanda sorge spontanea: riuscirà Sullivan a compiere questa trasformazione, o l'onere delle sue nobili intenzioni si dimostrerà troppo gravoso da portare? "I dimenticati" è un viaggio emozionante all'interno della scoperta e della trasformazione di un uomo, un film che sapientemente sfuma il confine tra la realtà e la finzione cinematografica, e invita lo spettatore a riflettere sulla vera essenza dell'umanità.