Il sapore della ciliegia (1997)

Nelle vibranti vie di Teheran, il signor Badii, un uomo di mezza età, avvolto da un velo di malinconia, intraprende un viaggio che si dipana attraverso le ore di una giornata che potrebbe essere la sua ultima. La missione di Badii è tanto insolita quanto commovente: trovare qualcuno disposto a seppellirlo dopo che avrà messo fine alla propria esistenza. Ha già scelto il luogo, nelle tranquille colline che circondano la città, e promette una ricompensa generosa per un compito macabro quanto definitivo: coprire il suo corpo senza vita con la terra. Nel corso della giornata, l'uomo si imbatte in tre figure emblematiche: un giovane soldato curdo, silenzioso e turbato; un seminarista afgano, fervente nelle sue convinzioni religiose; e, infine, un anziano tassidermista turco, il cui passato è segnato da momenti di disperazione simili a quelli che ora affliggono Badii. Ogni incontro è un affresco di emozioni e di umanità, dove dialoghi e silenzi si fondono in un’indagine sull'esistenza. Il soldato, di fronte a tale richiesta, si allontana in preda al disagio, mentre il seminarista preferisce impartire lezioni sulla vita e il peccato, piuttosto che accettare la proposta. Arriva infine il tassidermista, che, di fronte al dolore di Badii, decide di accettare il compito, ma non prima di aver condiviso la propria vicenda personale, nel tentativo di offrire una nuova prospettiva al protagonista. Un aneddoto esilarante e il ricordo del sapore dolce e vitale di una ciliegia diventano simboli di speranza, elementi capaci di sottrarre dall'orlo del baratro. "Il sapore della ciliegia" non è soltanto il racconto dell'anelito di un uomo verso la comprensione e l'aiuto, ma anche una riflessione sul valore intrinseco della vita e sull'impatto che ogni persona può avere sul percorso di un'altra. Un film intenso e commovente, che invita lo spettatore a meditare sull'importanza delle piccole gioie quotidiane e sulla forza salvifica che può celarsi dietro momenti di condivisa umanità.