Taxi Teheran (2015)

Nel cuore pulsante di Teheran, il regista premiato Jafar Panahi, a cui sono stati revocati i diritti di fare cinema, si reinventa come umile tassista in un audace esperimento narrativo. Alla guida del suo taxi, Panahi trasforma le vivaci strade della città in un palcoscenico itinerante, catturando le storie caleidoscopiche degli abitanti attraverso la lente della sua videocamera nascosta. Il taxi di Panahi diventa una tela mobile dove i passeggeri, tanto variegati quanto la metropoli stessa, si confidano senza filtri, tessendo insieme una sinfonia di voci e vicende. Una vivace bambina espone i principi del cinema iraniano durante una trattativa per un frappuccino, una professoressa e un giovane uomo si confrontano sull'abisso della pena di morte, un contrabbandiere esibisce le sue merci illecite, tra cui l'ultima stagione di "The Walking Dead" e film di Woody Allen, mentre due anziane signore trasportano i loro pesci rossi in una boccia di vetro, metafora della fragilità della vita. Attraverso i vissuti di una giovane donna costretta ad assistere il marito anziano e ferito, Panahi mette in luce la resilienza e la sofferenza intrinseche nella città. Con questo viaggio cinematografico, il regista trasformato in tassista naviga il labirinto di Teheran, sfidando le proibizioni e rivelando uno spaccato autentico dell'Iran contemporaneo. Mentre la città scorre oltre i finestrini, il pubblico viene trascinato nel cuore pulsante di Teheran, vivendo il suo ritmo incalzante attraverso gli occhi e le orecchie dei suoi passeggeri più schietti.