Ascensione (1977)

Durante la morsa gelida dell'inverno più crudo della Seconda Guerra Mondiale, due valorosi partigiani sovietici, Sotnikov e Rybak, si addentrano nel cuore selvaggio e brinato della natura in cerca di cibo per se stessi e per i loro compagni d'arme. Il loro periglioso peregrinare li conduce alla soglia di un capovillaggio tedesco, dove lo sguardo cade su una pecora, preda perfetta per il loro bisogno. Ma la strada del ritorno al campo è costellata di insidie e viene brutalmente interrotta dalla cattura ad opera di una spietata pattuglia nazista. Nell'aspra prigionia, i due uomini si trovano di fronte a scelte che scuotono l'anima. Sotnikov, inflessibile e stoico, si erge a baluardo dei propri ideali, rifiutando di cedere qualsivoglia informazione di fronte a un ciclone di torture e tormenti. Rybak, invece, è mosso dall'istinto di sopravvivenza, e sostiene che, non avendo informazioni vitali, dovrebbero svelare ciò che sanno ai nemici per acquistare la propria vita. Le loro ideologie divergenti li guidano su sentieri opposti, con uno dei due che sopravvive, ma pagando un prezzo così alto da sfumare i confini tra vittoria e tragedia. L'ascensione di questi eroi sovietici è un viaggio crudo e intenso nelle tenebre della guerra, che interroga l'anima sull'eterno conflitto tra principio e sopravvivenza, fedeltà e disperazione. Un film che promette non solo di emozionare, ma di lasciare il pubblico a riflettere sul valore e sul costo dell'umanità in tempo di guerra.