Duello a Berlino (1943)

Nel cuore della travagliata Inghilterra del 1943, l'imponente figura del Maggiore Generale Clive Wynne-Candy emerge come un reliquiario di un'epoca ormai sfuggente. Conosciuto come "Sugar" Candy ai tempi della sua impetuosa giovinezza, l'anziano generale ormai sfoggia un ridicolo baffo e si trova intrappolato in ideologie militari d'altri tempi, suscitando la diffidenza dei giovani ufficiali inermi di fronte al ricco mosaico di esperienze che lo hanno forgiato. Attraverso un salto nel tempo, si svelano le vicende del vivace e passionale Candy, giovane ufficiale determinato a lasciare il segno, e si dipanano gli episodi che hanno plasmato la sua peculiare visione del conflitto armato. Assistiamo alla tensione diplomatica a Berlino, esasperata dalle percezioni tedesche sull'esercito britannico durante la Guerra boera, e marciamo al fianco di Candy per le insanguinate trincee francesi della Prima Guerra Mondiale. Mentre l'orizzonte si oscura con l'avanzare della Seconda Guerra Mondiale, lo vediamo reinventarsi, sostenuto dalle lezioni apprese al termine del primo grande conflitto. Nel tessuto di questa narrazione si intrecciano gli impatti profondi di quattro persone straordinarie. Da una parte c'è l'enigmatico Theo Kretschmar-Schuldorff, ufficiale tedesco che incrocia la strada di Candy in circostanze tutt'altro che amichevoli nel 1902. Dall'altra, tre donne che segnano indelebilmente la sua esistenza: la decisa maestra inglese Edith Hunter, conosciuta a Berlino; la compassionevole infermiera della Croce Rossa, Barbara Wynne; e l'irriducibile Angela "Johnny" Cannon, autista personale di Candy durante la seconda guerra mondiale. "Duello a Berlino" non è solo il ritratto dettagliato di un uomo e delle sue vicende amorose, ma rappresenta anche un commovente omaggio alla lotta per preservare un antico senso di onore militare di fronte all'ineludibile avanzata della guerra totale. La pellicola offre uno sguardo intimo su un uomo fuori dal comune e al contempo un profondo commento sull'evoluzione del modo di fare guerra, testimoniando lo scontro inevitabile tra passato e futuro.