Tigerland (2000)

Nell'autunno del 1971, mentre gli echi di una guerra lontana risuonano sempre più forti, un gruppo eterogeneo di reclute arriva a Fort Polk, Louisiana. Questi giovani, catturati nell'ansia e nel tumulto dei giorni che precedono la partenza per il Vietnam, affrontano il loro battesimo di fuoco nei territori insidiosi di Tigerland – una palude che sinistramente riflette le lande ostili che presto dovranno calpestare. Tra loro si distingue Jim Paxton, una recluta dalla mente analitica e dalla penna pronta, che vede nel servizio militare la polvere da sparo per le pagine dei futuri romanzi che sogna di scrivere. Ma è l'incontro con Roland Bozz, un ribelle texano dalla furbizia spiazzante, a dare una svolta inaspettata al suo viaggio. Bozz, infatti, è un maestro nell'arte di aggirare le regole militari, un eroe per i disadattati, e forse l'unico in grado di guidare i suoi compagni attraverso le maglie strette del sistema. In un clima di tensione palpabile, dove il rispetto si guadagna sul campo e la paura di ciò che verrà si fa sempre più oppressiva, la presenza di Bozz non passa inosservata. Nemmeno i sergenti più intransigenti possono ignorare le sue doti di leader naturale, quantunque contrastate dal rancore velenoso di un sociopatico nascosto nelle loro stesse fila, la cui ostilità verso Bozz divampa a dismisura. Mentre l'addestramento si avvicina al suo culmine nei vorticosi giorni a Tigerland, le forze di Paxton vacillano, Bozz flirts with the idea of desertion, e munizioni reali cadono nelle mani più pericolose. Nel gioco mortale di lealtà e tradimenti, una domanda s'insinua tra i ragazzi: quale di queste giungle è la più letale, quella umida e oscura di Louisiana o il temuto campo minato della DMZ vietnamita? "Tigerland" è un viaggio in bilico tra l'adrenalina della gioventù e l'ombra di un conflitto che cambierà per sempre le loro vite. Un film che affonda le unghie nella psiche di chi è a un passo dal diventare un soldato, esplorando l'umanità nascosta sotto l'uniforme.