Alì (2001)

Nel fervore politico e sociale degli anni '60, emerge una figura destinata a diventare leggenda: Cassius Clay, un pugile dalla parlantina veloce e dal pugno ancor più rapido, recentemente incoronato campione olimpico. Con l'audacia di chi si proclama il più grande, Clay stupisce il mondo dello sport e sfida i preconcetti razziali, rivendicando orgogliosamente la propria autostima e competenza sul ring. La sua trasformazione in Muhammad Ali è tanto potente quanto la sua boxe: un cambio di nome che segna l'adesione all'Islam e un'amicizia controversa con Malcolm X che lo colloca al centro dell'attenzione mediatica. Ma il vero combattimento di Ali si svolge fuori dal quadrato: rifiutando di partecipare a una guerra che reputa ingiusta, Ali si oppone al servizio militare durante la guerra del Vietnam, una scelta di coscienza che gli costerà caro. Nella lotta per i suoi diritti e principi, Ali si ritrova escluso dallo sport che ama, mentre la questione si trascina nelle aule di tribunale. La sua resilienza e il rifiuto di cedere di fronte all'ingiustizia catturano l'ammirazione del pubblico, plasmando il suo mito di uomo che sacrifica la propria carriera per un ideale più grande. "Alì" è il ritratto di un uomo che incarna il vero spirito del campione, sia all'interno che al di fuori dell'arena. La sua è una storia di lotta, di coraggio e di inossidabile fede nei principi di giustizia e libertà, elementi che faranno di lui una figura indimenticabile e una leggenda dello sport mondiale.