Il giro del mondo in 80 giorni (1956)

Nel cuore pulsante dell'Inghilterra vittoriana, Phileas Fogg, un inglese dalle abitudini rigide e una fede incrollabile nella precisione scientifica, lancia una sfida che fa echeggiare le mura del prestigioso London Reform Club: viaggiare intorno al mondo in soli ottanta giorni. Un tempo, simile viaggio avrebbe richiesto mesi, ma Fogg, sfidando il scetticismo dei suoi coetanei, scommette la sua fortuna di ventimila sterline sull'esito dell'impresa, rischiando il collasso finanziario in caso di fallimento. Al suo fianco, il devoto e abile servitore Passepartout, un immigrato latino di straordinarie capacità, ma la cui predilezione per il gentil sesso potrebbe distoglierlo dal suo dovere. Noncuranti di ostacoli e pericoli, i due si lanciano nell'odissea globale, orchestrando con meticolosa attenzione il susseguirsi di treni, navi e carrozze. La loro avventura, tuttavia, è tutt'altro che un sereno giro turistico. Incontrano stravaganze culturali e imprevisti che minacciano di mandare all'aria il loro programma. In più, l'ombra di un ispettore di polizia di nome Fix li segue tenacemente, convinto che dietro la scommessa di Fogg si nasconda qualcosa di più losco, con l'intento di porre fine alla loro missione. Dal vecchio continente alle terre esotiche, Fogg e Passepartout si trovano coinvolti in una serie di rocambolesche vicende che mettono alla prova il loro ingegno e la loro determinazione. Attraverso queste esperienze, Fogg inizia a comprendere che la vita offre tesori ben più preziosi del semplice trionfo in una scommessa, insegnamenti che superano la mera concezione di tempo e distanza. Un viaggio in cui il vero arrivo potrebbe non essere il punto di partenza, ma una scoperta interiore che cambierà per sempre la loro concezione del mondo.