Stati di allucinazione (1980)

Nell'effervescente scenario della fine degli anni '60, Eddie Jessup, brillante studente universitario noto per la sua geniale eccentricità e la tendenza a sfiorare la follia, si lancia in un audace viaggio di esplorazione mentale. Armato di una curiosità insaziabile, si immerge in esperimenti non convenzionali che lo vedono soggetto principale all'interno di una camera di isolamento sensoriale. Qui, Jessup attraversa una serie di allucinazioni sempre più vivide, intrise di simbolismi religiosi che si scontrano con la sua intrinseca mancanza di fede. Avanziamo di sette anni e ritroviamo Eddie Jessup come stimato professore alla Harvard Medical School. Il prestigio acquistato, tuttavia, gli pesa come un giogo, soffocando la sua sete di conoscenza. Nostalgico dell'eccitazione di un tempo, decide di immergersi nuovamente nelle sue ricerche sulla privazione sensoriale, questa volta innalzando il rischio: integra infatti allucinogeni inesplorati, impiegati in misteriosi riti messicani, per intensificare l'esperienza nella camera d'isolamento. Jessup sostiene che queste sperimentazioni lo proiettino in uno stato alternativo di esistenza, fisica e mentale, tesi accolta con scetticismo dai suoi colleghi, Arthur Rosenberg e Mason Parrish, e che suscita profonda preoccupazione in sua moglie, Emily, anch'essa accademica di rilievo. Se le affermazioni di Eddie dovessero rivelarsi fondate, potrebbe rischiare di recare danni irreversibili a se stesso e a chi gli sta intorno, in particolare se dovesse perdere il controllo di questi stati alterati. "Stati di Allucinazione" è un'avvincente esplorazione nei confini estremi della coscienza umana, un viaggio affascinante quanto pericoloso nelle profondità dell'ignoto.