Clergy (2018)

In "Clergy" (2018), il destino ha avvolto in un inaspettato abbraccio i sentieri di tre sacerdoti cattolici, segnati da un miracoloso scampato pericolo. Come tre vite lanciate su traiettorie diverse, si ritrovano ogni anno a celebrare l'unione salvifica che ha resistito alla tragedia. Nel fervore urbano di una metropoli, incontriamo Lisowski (Jacek Braciak), un ambizioso funzionario di curia con sogni che si estendono fino alla magnificenza del Vaticano. Tuttavia, il suo cammino è oscurato dalla figura imponente dell'Arcivescovo Mordowicz (Janusz Gajos), un prelato lussuoso che esercita il suo influenza politica con mano ferma e sogni grandiosi, aspirando a costruire il più grande santuario in Polonia. Al contrario, nelle campagne dove le sfumature del grigio si mescolano con quelle del verde, Trybus (Robert Wieckiewicz) conduce una vita semplice da parroco di campagna. Tra le mura di una parrocchia immersa nella povertà, la lotta con le proprie debolezze umane lo pone sul crinale scivoloso della tentazione. Infine, c'è Kukula (Arkadiusz Jakubik), il cui ardore spirituale si scontra con l'erosione costante della fiducia dei suoi parrocchiani, testimone di un credo che si sgretola come una statua sotto la pioggia. Intrecciando dramma e introspezione, le vite di questi uomini del clero si intessono di nuovo tra loro in un affresco umano che promette di lasciare un segno indelebile sulla loro esistenza. "Clergy" non è solo un film, ma un viaggio che esplora la fragile intersezione tra dovere divino e debolezza umana, conducendo lo spettatore attraverso le acque tumultuose delle loro prove. Saranno in grado di navigare le tempeste della fede senza perdere la loro bussola morale? Un racconto di redenzione e fragilità, di aspirazioni celesti e terrene che cattura lo sguardo e non lo lascia andare.