Sussurri e grida (1972)

Sotto il silenzioso crepuscolo di un'epoca, tra la fine del diciannovesimo e l'alba del ventesimo secolo in Svezia, una dimora signorile isolata si trasforma nel palcoscenico di un'intensa storia di sorellanza, risentimenti e una mortalità sempre più pressante. In "Sussurri e grida", quattro donne - Agnes, moribonda, le sue sorelle Karin e Maria e la devota domestica Anna - si ritrovano intrappolate in un complicato intreccio di relazioni tanto tese quanto non dette. La lotta di Agnes contro i vincoli di una malattia terminale la riconduce alle sorelle sposate, le quali ritornano malvolentieri nella tenuta di famiglia, nonostante la tensione gelida che permea il loro riavvicinamento. Karin, la sorella stoica, cela un tumulto di emozioni represse dietro una facciata di compostezza, con un atteggiamento freddo che appena nasconde un amaro disprezzo per il marito Fredrik, un diplomatico. Maria, la sorella egocentrica, esercita la sua sottile sensualità come un'arma nascosta, i suoi sorrisi fuggenti e gli sguardi clandestini parlano un linguaggio segreto ai suoi amanti, inclusi David, il medico di Agnes. Nel suo tormento, Agnes trova conforto non nelle sorelle, ma in Anna, la sua fedele serva. Le suppliche disperate di Agnes si diffondono tra i vasti e freddi corridoi del maniero, riempiendoli dei sospiri e dei bisbigli di una famiglia sull'orlo di un profondo cambiamento. Anna, leale e devota, offre ad Agnes l'amore e la compassione che le sorelle sembrano incapaci di dare, con il proprio passato segnato dalla prematura morte della sua bambina. Mentre la vita di Agnes si spegne, i risentimenti covati a lungo e la sfiducia sepolta tra le sorelle emergono alla superficie, diventando palpabili quanto la paura e il disgusto che la sofferenza di Agnes incute. Lo spettro imminente della morte li costringe ad affrontare i loro demoni interiori, innescando un'esplorazione straziante della condizione umana, delle complessità dei legami familiari e del doloroso cammino verso la redenzione.