U-Boot 96 (1981)

Nelle profondità oscure dell'Atlantico del 1942, gli uomini dell'U-96 navigano tra le onde tumultuose della Seconda Guerra Mondiale. A bordo di questo sottomarino tedesco, la vita si consuma in un equilibrio precario tra la monotonia asfissiante e il terrore di essere cacciati senza sosta. Il tenente di vascello Heinrich Lehmann-Willenbrock comanda la sua ciurma di veterani e nuove reclute, tra cui un giornalista militare, il tenente Werner, la cui visione della guerra è destinata a trasformarsi nell'angusto ventre del sommergibile. Mentre si addentrano nelle gelide acque nemiche, i marinai di U-96 devono condividere ogni centimetro del loro rifugio d'acciaio, alternandosi tra turni di guardia e brevi sonni nei letti a castello sovraffollati. Passaggi talmente stretti da consentire il passaggio di appena due persone illustrano la vita claustrofobica sott'acqua. Nell'eterna caccia ai convogli britannici, il tempo sembra dilatarsi in momenti di noia paralizzante, inframmezzati da episodi di adrenalina pura quando il predatore diventa preda. Attacchi improvvisi da parte delle navi Alleate trasformano la routine in una lotta disperata per la sopravvivenza, impegnando l'equipaggio in manovre frenetiche e decisioni di vita o morte. In "U-Boot 96", l'esistenza di questi uomini si svolge lontano dagli occhi del mondo, in un ambiente dove il cinismo per le vicende belliche si scontra con l'orgoglio per le missioni compiute. Questa è una storia di solidarietà forgiata sotto pressione e di coraggio silenzioso, un affresco intimo e palpabile di un periodo storico che ha messo a dura prova l'anima umana.