Le facce della morte (1978)

In un viaggio al confine tra la realtà e l'invenzione, "Le facce della morte" si svela come un mockumentary che intreccia le fredde osservazioni del coroner Dr. Francis B. Gross con un viaggio nel cupo e nell'inquietante. Lo spettatore viene catturato da una curiosità morbosa, mentre il dottore svela il velo sulla fragile linea che divide la vita dalla morte. Attraversato da scene raccapriccianti, alcune fabbricate e altre terribilmente vere, il film gioca con i nostri sensi, portandoci dall'intimo rituale di una decapitazione in un paese arabo non identificato fino alla fredda meccanica di una sedia elettrica americana. Nel corso di questo viaggio oscuro, saremo testimoni di turisti in Egitto che si cimentano nell'orrenda pratica di mangiare il cervello di una scimmia ancora viva, e di animali che si trasformano in predatori mortali per l'uomo, senza escludere i riti satanici che macchiano di oscuro i loro segreti con i corpi dei defunti. La narrazione ci porta poi ad assistere al tragico destino di un alligatore che, avventuratosi in acque a lui non familiari, si trasforma nel carnefice involontario di un guardiano locale. Il culmine viene raggiunto con filmati d'archivio che mostrano salti disperati da edifici e incidenti devastanti. "Le facce della morte" non è un semplice racconto macabro, ma un'immersione profonda nell'impietoso abbraccio della mortalità, un ricordo disturbante e indimenticabile delle molteplici forme che la morte può assumere.