Cuori in Atlantide (2001)

In "Cuori in Atlantide", il velo del tempo si solleva dolcemente per David Morse, un uomo ormai maturo che, di fronte alla perdita di un amico d'infanzia, ritrova la strada di casa. Attraversando le strade del suo paese natale, è come se ogni angolo risvegliasse un'eco della sua giovinezza. E ci troviamo così trasportati indietro, in una calda estate degli anni '60, quando le giornate scorrevano lente e le amicizie sembravano eternamente scolpite nel marmo dell'innocenza. Il giovane Bobby Garfield, interpretato da Anton Yelchin, insieme a Carol Gerber (Mika Boorem) e John "Sully" Sullivan (Will Rothhaar), danzano in quel periodo di grazia, sfiorando i confini di un'amicizia tenera e pura, sigillata da un bacio con Carol, di quelli che restano per sempre impressi nel cuore. Ma la vita semplice di Bobby si complica quando sotto il loro tetto prende stanza Ted Brautigan, magistralmente interpretato da Sir Anthony Hopkins, un affittuario dal fascino misterioso e dalle storie avvolgenti. La madre di Bobby, Liz (Hope Davis), è una donna dal cuore inquieto, troppo presa dalla ricerca della propria felicità per notare veramente il figlio. Ted, con il suo passato enigmatico e i suoi inspiegabili doni, diventa per Bobby una figura paterna, un amico e un mentore. I suoi racconti di "Uomini Bassi" in cerca di lui tessono una trama di mistero attorno alla loro estate, sfumando i contorni della realtà con sottili pennellate di fantastico. Bobby scopre in Ted un affetto inaspettato, mentre una resa dei conti con un bullo della scuola segna il passaggio dall'infanzia a qualcosa di più complesso e sfuggente. "Cuori in Atlantide" è un viaggio attraverso i ricordi, un affresco delicato che esplora il potere trasformativo di un'estate, capace di modellare il destino e il cuore di un ragazzo, e di lasciare un'impronta indelebile nella sua anima.