L'Apollonide (Souvenirs de la maison close) (2011)

Intrappolate nell'affascinante ma prigioniera eleganza di un bordello parigino al tramonto dell'Ottocento, le cortigiane dell'Apollonide navigano un universo di contraddizioni. Sotto la gestione della determinata Madame Marie-France, questo luogo nascosto è un'oasi di piaceri proibiti e dolori celati, speranze tremolanti e rivalità sotterranee, dove ogni sogno di libertà è incatenato al peso schiacciante di un debito senza fine. Le donne dell'Apollonide, seppure avvolte in una patina di indulgenza, sono costrette in una gabbia dorata, con la loro sopravvivenza sospesa tra le mani di un cliente magnanimo che possa redimerle. Tra i rischi della loro professione - gravidanze indesiderate, l'illusoria fuga nell'oppio, il ticchettio inesorabile dell'età e il pericolo di clienti violenti - il vero piacere rimane un miraggio crudele, perfino per l'imperturbabile Madame. Sotto l'apparenza di decadente lusso, s'intrecciano legami di amicizia e affetto tra le donne, un barlume di calore nella loro esistenza glaciale. Madame Marie-France, alle prese con una disputa con il proprietario dell'immobile, si affida all'influenza dei suoi clienti per sopravvivere. Trovano consolazione nei piccoli piaceri quotidiani: un picnic estivo, il lutto condiviso, serate di mascherate. I desideri e i sogni delle donne dell'Apollonide sono altrettanto fragili quanto il mondo che abitano. Mentre una scena di strada parigina contemporanea si disvela in un epilogo rivelatore, lo spettatore è chiamato a riflettere sul destino di queste anime. "L'Apollonide (Souvenirs de la maison close)" è un'immersione evocativa nell'esistenza condotta tra le mura di un bordello parigino di inizio secolo, dove il confine tra servitù e sopravvivenza è sottile quanto lo spirito delle sue abitatrici.