Nine Days (2021)

Nell'impalpabile confine tra essere e non essere, Will (Winston Duke), solitario guardiano di un avamposto isolato, svolge il suo peculiare mestiere: osservare dall'alto le esistenze terrene attraverso scorci di vita quotidiana, come se fossero canali di una realtà in diretta streaming. La sua esistenza, scandita dal fluire silenzioso degli eventi umani, viene frantumata dall'improvvisa morte di uno dei suoi soggetti, lasciando così spazio per una nuova vita sulla Terra. Con quest'apertura si presenta l'opportunità per anime ancora non nate, ansiose e vibranti, di conquistare il diritto a un'esistenza materiale. Davanti a Will si schiera un'eterogenea schiera di candidati, ognuno con la propria unicità, costretti ad affrontare prove e interrogativi, dove il prezzo dell'insuccesso è l'oblio, un destino avvolto nell'oscurità di ciò che non è mai stato. È in questo crocevia di destini che Will incontra Emma (Zazie Beetz), un'anima dalla personalità atipica che, con la sua essenza libera e indomita, mette in discussione le convinzioni radicate di Will, spingendolo a confrontarsi con gli echi dolorosi del proprio passato. Questo incontro diviene il catalizzatore di un cambiamento profondo, che spinge Will in un viaggio introspettivo alla ricerca di una verità dimenticata e di un nuovo sentiero da percorrere nella sua esistenza. Edson Oda, regista giapponese-brasiliano al suo debutto nell'arena cinematografica, dipinge con "Nine Days" un affresco emotivo e contemplativo dell'animo umano sospeso in un limbo pregno di speranza e di lotta, una narrativa che intreccia le sottili fibre della resilienza umana con la complessa trama del desiderio di vita. Un film che sfida lo spettatore a riflettere sulle profondità dell'esistenza, offrendo un'esperienza che è allo stesso tempo una meditazione e un inno alla bellezza dell'esperienza umana.