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Poster of Primary Colors

I colori della vittoria (1998)

“Primary Colors”

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Trama

Nel cuore pulsante di "I colori della vittoria", veniamo trascinati nella frenetica corsa alla Casa Bianca di Jack Stanton, il carismatico Governatore del sud (interpretato da John Travolta), un personaggio che riflette astutamente le sfaccettature di un noto candidato presidenziale degli anni '90. Attraverso gli occhi di Henry Burton (Adrian Lester), giovane e idealista direttore della campagna elettorale e nipote di un leader per i diritti civili, scopriamo un mondo di fascino e ambizione, abilmente tessuto con fili di inganno e potere. Sedotto dall'eloquenza e dalla determinazione di Stanton in un discorso sull'educazione degli adulti, Burton si unisce alla causa, inconsapevole del viaggio turbolento che lo attende. Il cammino verso la vittoria si rivela un dedalo di attacchi scandalosi, conversazioni telefoniche manipolate e verità scomode sul candidato, un uomo dalla pubblica virtù e dai vizi privati inconfessabili. Mentre la campagna si scalda, l'immagine di Stanton comincia a sfumare, rivelando le sue infinite indiscrezioni amorose che spaziano da una bibliotecaria scompigliata a una giovane babysitter, senza tralasciare una lista di altre donne. Accanto a lui, Susan Stanton (Dame Emma Thompson), sua moglie, imperturbabile e tenace nella campagna elettorale, ma stranamente assente dinanzi agli scandali del marito. Nella tormenta politica emerge la figura di Libby Holden (Kathy Bates), leale difensora del Governatore, che affronta gli attacchi con una precisione spietata, pur mantenendo un codice morale che la distingue dalle acque torbide in cui naviga la campagna. "I colori della vittoria" è un'immersione nei meandri delle campagne politiche, un viaggio che esplora la cruda ambizione, le strategie machiavelliche e i compromessi morali che ne sono intrinseci. Il film ci regala il ritratto di un candidato dalla straordinaria perspicacia politica, profondamente umano nei suoi difetti eppure inarrestabile nella sua corsa, incarnando il paradosso di un leader tanto ispiratore quanto profondamente fallibile.