Sabotaggio (1937)

Nel cuore pulsante di Londra, tra le luci sfavillanti e il trambusto cittadino, si cela un oscuro complotto che rischia di scuotere le fondamenta stesse della metropoli. I Verloc, esuli americani giunti da poco nella capitale britannica, lottano per mantenere a galla il loro piccolo cinema, il Bijou. Ma dietro la facciata del signor Verloc, uomo dalla mite apparenza, si nasconde un segreto inconfessabile: lui è l'ingranaggio di un piano terroristico internazionale, teso a seminare il caos tra le vie di Londra. Il suo primo incarico, mandare in tilt la rete elettrica cittadina, fallisce nell'intento di creare il caos desiderato, spingendo così i suoi oscuri committenti a innalzare la posta con un secondo atto di distruzione: una bomba da piazzare nel fervore di Piccadilly Circus. All'insaputa dei Verloc, la quiete apparente è già stata squarciata dall'intrusione di un personaggio tanto insospettabile quanto pericoloso: Ted, il giovane assistente dell'ortolano accanto al Bijou, che non è altri che il sergente Ted Spencer di Scotland Yard, infiltrato per sorvegliare i Verloc, sospettati di essere coinvolti nelle recenti insurrezioni che hanno turbato la città. Ted, nella sua indagine, si ritrova sempre più coinvolto emotivamente con la signora Verloc, la cui innocenza sembra brillare come una fiamma nel buio della congiura. In un inaspettato gioco di destini incrociati, Stevie, il giovane fratello adolescente della signora Verloc, si ritrova a essere la variabile imprevista di questa pericolosa equazione. La vita di questi personaggi si intreccia in un crescendo di tensione, dove ognuno di loro potrebbe diventare un pedone sacrificabile nell'atroce scacchiera del sabotaggio. Mentre l'orologio di Londra ticchetta inesorabile verso una possibile catastrofe, sarà possibile svelare la verità e sventare il disastro? Tra sorveglianza segreta e sentimenti contrastanti, "Sabotaggio" è una corsa contro il tempo in cui l'amore e l'innocenza lottano per emergere dall'ombra del tradimento. Ogni passo potrebbe essere l'ultimo nel fragile equilibrio tra salvezza e distruzione.