Sam Was Here (2016)

Nelle sterminate lande del deserto del Mojave in California, un fascino particolare avvolge il cielo del 1998, gettando una luce inquietante sull'arido paesaggio. È qui che seguiamo il percorso di Sam, un quarantenne rappresentante porta a porta, mentre solca i territori apparentemente disabitati alla ricerca di clienti che sembrano sfuggirgli costantemente. Una quiete inquietante domina la sua esistenza mentre tenta invano di raggiungere la moglie, e l'umanità intera sembra sottrarsi al suo tocco, amplificando il suo isolamento. L'auto malandata di Sam e le trasmissioni di una radio locale sono il suo unico contatto con l'esterno. Ma quando l'auto cede, Sam si ritrova prigioniero di un vuoto ostile che lo circonda. Un eccentrico conduttore radiofonico di nome Eddy diventa la sua improbabile connessione umana, e con i suoi ascoltatori, ossessionati dalla presenza di un assassino di bambini in libertà, alimenta il senso di terrore che incombe su di lui. Ma quando il suo cercapersone inizia ad emettere segnali di minaccia, la tranquillità surreale di Sam si frantuma in mille pezzi. Figure minacciose sembrano emergere dalle illusioni del deserto, con intenzioni omicide. Sam si ritrova nel mirino, vulnerabile e solo. Le minacce si intensificano e lo trascinano in una crisi di identità paranoica, confondendo i confini tra preda e predatore. Sam è davvero il colpevole che tutti stanno cercando, o è lui il bersaglio di un gioco psicologico agghiacciante? "Sam Was Here" tesse una narrativa avvincente, carica di suspense e incertezza, che porterà gli spettatori a mettere in discussione la natura stessa dell'identità e della realtà. Sarà possibile distinguere la verità dalle ombre ingannevoli del deserto?