Trama
Nelle strade di Parigi, avvolte dal gelido abbraccio dell'occupazione nazista del 1942, i teatri brillano come fari di speranza e resistenza. Tra questi spicca il Montmartre, che ha visto sfumare la guida del suo acclamato direttore, Lucas Steiner, un ebreo costretto a fuggire dalle persecuzioni e dallo spettro sempre più vicino dei campi di concentramento. La sua eredità teatrale ora è nelle mani della moglie, Marion Steiner, attrice di punta e nuova proprietaria, che combatte con tenacia per mantenere vivo il battito artistico del teatro.
Mentre l'oppressione e la paura regnano sovrane all'esterno, il Montmartre si appresta a mettere in scena "La Scomparsa", titolo che risuona con amara ironia rispetto alla realtà di Lucas. La pièce, orchestrata dall'attento assistente di Lucas, Jean-Loup Cottins, sfrutta le istruzioni lasciate dal regista per infondere vita alla sua assenza. Marion e il nuovo arrivato Bernard Granger, uomo dal fascino sfuggente e dall'appetito insaziabile per le passioni, si immergono nei loro ruoli, tessendo un'alleanza scenica che supera le mere battute recitate.
Sotto il velo della loro collaborazione professionale, però, Marion e Bernard custodiscono segreti legati al conflitto bellico, verità nascoste che, una volta rivelate, porteranno a un vortice emotivo che intensifica la loro alchimia scenica. Ma la rivelazione più sorprendente si annida nell'ombra del teatro stesso: Lucas Steiner, creduto in fuga lontano, si cela in realtà nel sottosuolo della struttura, osservando in silenzio l'arte che continua a sbocciare nonostante l'oppressione.
"L'ultimo metrò" è un'incisiva riflessione sull'arte e la vita, un inno alla resilienza del teatro come rifugio per lo spirito umano di fronte all'avversità, e un omaggio a coloro che, contro ogni previsione, osano ancora creare in un mondo che minaccia di annientare ogni forma di bellezza.