L'uomo senza sonno (2004)

Nelle tetre profondità di una fabbrica, Trevor Reznik combatte una battaglia silenziosa e disperata contro l'insonnia che lo ha reso un'ombra di sé stesso. Il suo corpo emaciato e lo sguardo assente sono il manifesto vivente di un uomo che non trova riposo da oltre un anno. La sua esistenza si aggroviglia in un labirinto di appunti adesivi gialli, affissi ovunque nel suo appartamento spoglio. Questi messaggi, enigmatici e ossessivi, sono per Trevor sia una bussola sia un enigma, spingendolo a registrare ossessivamente il proprio calo di peso. Trevor si concede solo due presenze nella sua vita: Stevie, una prostituta che rappresenta un raro approdo emotivo, e Maria, una cameriera madre single, oggetto di un'infatuazione non corrisposta. I colleghi di lavoro lo osservano con diffidenza, isolandolo a causa dell'aspetto cadaverico che rispecchia il suo tormento interiore. Un incidente sul luogo di lavoro infiamma ulteriormente i sospetti e le tensioni, spingendo Trevor verso l'orlo del baratro. Tra le mura di casa, Trevor si trova di fronte a indizi inquietanti: note inspiegabili che alludono a un certo Ivan, un dipendente fantasma, potrebbe essere la mente di un complotto nei suoi confronti. Nella frenetica ricerca di prove, Trevor si avventura in un viaggio attraverso l'oscurità della paranoia, sperando di scoprire la verità dietro gli inganni e le allucinazioni. Ma la chiave del mistero potrebbe essere più vicina e più personale di quanto lui immagini. In un crescendo di suspense psicologica, "L'uomo senza sonno" si svela come un intricato puzzle narrativo che interpella lo spettatore: fino a che punto possiamo fidarci della nostra percezione della realtà quando la stanchezza cancella ogni confine?