L'uomo che visse nel futuro (1960)

Nel crepuscolo del nuovo secolo, l'illustre H.G. Wells, conosciuto dai suoi intimi come George, sconvolge gli ospiti del suo raffinato cenacolo londinese del 5 gennaio 1900. Con un aspetto trasandato e l'animo di chi ha vissuto un'avventura senza pari, George racconta di un viaggio straordinario che ha oltrepassato i confini del tempo. La sua macchina del tempo, un tempo argomento di pura speculazione tra i colleghi scettici, si è rivelata una porta verso epoche lontane, un tragitto che ha mantenuto la sua posizione geografica inalterata, ma ha svelato l'evoluzione di un mondo in costante trasformazione. Il sogno utopico di George, però, si scontrerà con una realtà distopica: nel futuro remoto, l'umanità si è divisa in due razze, gli Eloi, creature dolci e ingenue che vivono alla luce del sole, e i Morlock, esseri brutali che regnano nel sottosuolo. In questo mondo che si allontana dall'ideale di perfezione ambìto, George scopre che l'amore può ancora fiorire, resistendo al decadimento dei tempi e delle civiltà. Ma quando la sua macchina del tempo cade nelle mani dei Morlock, la missione di George assume un risvolto personale e disperato. Deve attraversare questo futuro insidioso, sfuggire alla cattura e ad un destino peggiore della morte per recuperare la sua invenzione e poter far ritorno nella sua epoca. Tratto dal romanzo visionario di H.G. Wells, "L'uomo che visse nel futuro" (The Time Machine) esplora le potenzialità e i pericoli di un domani immaginato, ricordandoci con intensa emozione che l'amore è una costante universale che sfida le ere e unisce i destini.