Eva Khatchadourian, già rinomata autrice di guide turistiche, si ritrova a navigare in un'esistenza solitaria, ombreggiata dal disprezzo di una comunità che la tiene a distanza. L'eco di una vita familiare ormai scomparsa risuona solamente nelle auste visite al figlio Kevin, dietro le sbarre di un carcere dove le loro rareficate interazioni dipingono un quadro di estraneità e malcelato turbamento.
Sin dai primi respiri di Kevin, Eva si dibatte con la prepotente sensazione di una mancanza di connessione, un legame materno infranto che non riesce a riparare nonostante gli sforzi. Crescendo, il figlio si rivela come un enigma, con comportamenti che sfumano nell'inquietante e che solleticano le paure più oscure di Eva. Con la crescente convinzione che una malizia intrinseca si annidi dentro di lui, si trova a fronteggiare gli indizi di una natura perturbante che scivola verso l'orlo di un baratro insondabile.
Attraverso una tessitura di memorie e momenti presenti, "E ora parliamo di Kevin" svela il viaggio emotivo di una madre che si confronta con il dolore, la colpa, e la struggente ricerca di risposte davanti all'incomprensibile. Un thriller psicologico che esplora le profondità di un legame sfaldato, invitando lo spettatore a sondare gli abissi di una famiglia che si spezza e di un amore che si interroga, fino all'inevitabile collisione con un atto di violenza sconcertante.