Zardoz (1974)

Nell'anno distopico del 2293, la terra è divisa tra le desolate Terre Esterne e l'immortale Vortice. Le prime sono governate da Zardoz, un'entità che si manifesta attraverso un'imponente statua di pietra e predica che l'uccidere è sacro, mentre procreare è il male supremo. Gli Esaminatori, un gruppo scelto di guerrieri, sono i fedeli esecutori di queste direttive, credendo che la morte li condurrà al paradiso promesso del Vortice. Ma dietro il velo di questa divinità si cela Arthur Frayn, un membro degli Eterni, coloro che abitano il Vortice in uno stato di perfezione e immortalità. In un mondo dove l'invecchiamento e la morte sono solo un'eco lontana, e la democrazia assoluta governa ogni decisione, gli Eterni hanno raggiunto un equilibrio fragile, condannati a vivere senza malattie mortali ma suscettibili ai peccati, puniti con un invecchiamento accelerato che amareggia la loro esistenza eterna. Tutto cambia con l'arrivo di Zed, un Esaminatore che, fortuitamente o per destino, penetra le barriere di questa utopia. Gli Eterni decidono di preservare la sua vita per osservarlo prima di decretarne la fine. Tra loro si distinguono May, la scienziata intrigata dalla possibilità di studiare un Brutale da vicino; Friend, l'edonista che trova in Zed un divertimento primitivo; e Consuela, che preferirebbe vedere Zed giustiziato senza indugi. Mentre Zed scopre i segreti di questa società apparentemente idilliaca, una malattia misteriosa mina la volontà di vivere degli Eterni, trascinandoli in uno stato catatonico. La convivenza forzata fra il barbaro Zed e la civiltà degli Eterni mette in gioco l'armonia precaria del Vortice, innescando uno scontro culturale che potrebbe ridisegnare il futuro dell'umanità sulla Terra.