L'angelo del crimine (2018)

Con solo diciassette anni e un'aura magnetica che circonda i suoi ricci biondi e il volto puerile, Carlitos si discosta nettamente dall'innocenza che il suo aspetto potrebbe suggerire. Questo ragazzo dall'apparenza angelica scopre ben presto che il suo destino non è quello innocuo di un semplice ammiratore del bello altrui, ma di un ladruncolo destinato a percorrere una strada ben più pericolosa. Quando Carlitos incontra Ramon, il nuovo arrivato a scuola, si sente subito attratto da lui e inizia a ostentare la sua audacia per attirarne l'attenzione. Insieme, intraprendono un viaggio rocambolesco alla scoperta di loro stessi, tra passione e criminalità. La violenza che si scatena è tanto imprevedibile quanto in escalation, con l'omicidio che si fa strada come una conseguenza glaciale dei loro crimini sempre più audaci. Malgrado la brutalità dei suoi atti, Carlitos rimane un paradosso vivente: la sua apparenza innocente gli vale il macabro soprannome di "Angelo della Morte" dai media, mentre il suo fascino perturbante lo trasforma in una celebrità della notte nel tetro panorama del crimine. La storia di Carlitos, un ritratto romanzato del serial killer argentino Carlos Robledo Puch, esplora l'esistenza di un giovane sul filo del rasoio. Arrestato nel 1972, poco più che adolescente, venne accusato di oltre quaranta furti e undici omicidi spietati. Oggi, dopo oltre quarantasei anni di carcere, conserva tristemente il record del prigioniero più longevo nella storia dell'Argentina. Nel film "L'angelo del crimine", il seducente e contorto mondo di Carlitos si intreccia con l'orrenda realtà dei suoi delitti, dipingendo il complesso ritratto di un giovane le cui ciocche dorate erano altrettanto temute quanto la sua mira mortale. Un racconto che sfida il pubblico a comprendere la dualità di un'innocenza corrotta e di una bellezza che, in modo inquietante, seduce e repelle allo stesso tempo.