Marighella (2021)

Nel fervore ribollente del Brasile del 1969, "Marighella" si rivela come un vibrante ritratto di coraggio e ribellione. Diretto da Wagner Moura, questo film ci immerge nell'epoca oscura di una dittatura militare violenta e oppressiva che soffoca il paese con atti di tortura inauditi e una censura asfissiante. In questo clima di paura e sopraffazione, emerge la figura di Carlos Marighella, dichiarato nemico pubblico numero uno del Brasile. Eroe per alcuni, fuorilegge per altri, Marighella si erge come fulcro di una resistenza audace, rifiutando di soccombere all'intimidazione e alla disperazione. Accanto a lui, un manipolo di giovani rivoluzionari, infervorati di passione e pronti a lottare per la libertà, nonostante siano di trent'anni più giovani dell'esperto leader. Cosciente del delicato equilibrio che si aggira tra la nazione oppressa e il desiderio di insurrezione, Marighella sceglie la via dell'azione, orchestrando una sfida aperta contro un regime che vede vacillare il proprio sostegno popolare. In questa narrazione intensa e coinvolgente, "Marighella" non è solo il simbolo di una lotta politica, ma è anche un uomo, un padre che, nel cuore della crisi nazionale, anela al calore familiare e alla promessa di ricongiungersi con il figlio. Un figlio dal quale si è volontariamente distanziato per proteggerlo dal pericolo che incombe. L'epopea di Marighella tesse insieme il personale e il politico, mostrandoci la sfida feroce di un uomo che combatte non soltanto per una causa, ma anche per mantenere viva la speranza di un domani più giusto e umano. "Marighella" è un'invocazione alla riflessione, un invito a esplorare la storia di un'indomita lotta per la libertà, che risuona con la stessa urgenza oggi come ieri.