Nightmare Cinema (2018)

In "Nightmare Cinema", la penombra di un antico cinema diventa la sinistra passerella per cinque estranei, destinati ad assistere a uno spettacolo che non potranno mai dimenticare. Sotto lo sguardo inquietante del proiezionista, interpretato da Mickey Rourke, ciascuno si ritrova protagonista di una storia che riflette i propri incubi più profondi, portati in vita sullo schermo in una danza macabra tra sogno e realtà. La prima storia, "The Thing in the Woods" di Alejandro Brugués, è un viaggio frenetico attraverso gli stereotipi dell'orrore, dove l'accampamento idilliaco si trasforma in un campo di battaglia contro terrore alieno e assassini spietati. Segue "Mirare" di Joe Dante, un viaggio disturbante all'interno dell'ossessione per la chirurgia estetica, che sfida ogni logica in un crescendo di orrore grottesco. Il regista Ryûhei Kitamura ci porta poi tra le mura di un collegio con "Mashit", dove insegnanti e studenti sono preda di una possessione demoniaca che trasforma i corridoi in un labirinto di terrore. David Slade, con "This Way to Egress" girato in un inquietante bianco e nero, ci fa esplorare la psiche di una donna che, perdendo il contatto con la realtà, inciampa in un universo parallelo e spaventoso. La conclusione è affidata a Mick Garris con "Dead", dove l'asepsi di un ospedale cela un duello soprannaturale: un giovane ragazzo si trova a fronteggiare entità maligne e la minaccia concreta di un assassino. "Nightmare Cinema" è un intreccio di paura ed emozione, un esplorazione vertiginosa negli angoli più oscuri della psiche umana. Resta da chiedersi, alla fine di questo carosello dell'orrore, se i protagonisti riusciranno a sfuggire alle loro stesse paure o se saranno condannati a rimanere intrappolati in questa casa degli orrori cinematografica. Ogni filmato è un frammento di un puzzle terrificante, e la barriera tra finzione e realtà si assottiglia fino a scomparire, lasciando un'ultima, inquietante domanda: cosa accade quando gli incubi prendono vita?