Il fiume rosso (1948)

Nell'immensità incontaminata del West americano, Tom Dunson e il suo leale compagno Groot si avventurano verso il sogno di una vita: fondare un prospero ranch in Texas. Mentre l'alba del 1851 tingeva di promesse il corso del fiume Rosso, confine naturale di quel selvaggio territorio, il destino intreccia le loro strade con quella di Matt Garth, giovane orfano con una sola mucca al seguito. Quel ragazzo diverrà la pietra angolare delle loro speranze, crescendo sotto l'ala protettrice di Tom fino a trasformarsi in un abile pistolero. Sotto il cielo sterminato, un gregge modesto si moltiplica fino a diventare un'impressionante mandria di 10.000 capi, ma l'eco della Guerra Civile risuona con un prezzo amaro: il Sud impoverito non offre mercati per vendere il bestiame. Determinato a salvare il frutto di anni di sacrifici, Tom decide per un'impresa leggendaria: guidare la mandria attraverso mille miglia di deserti ardenti e insidie fino ai lontani mercati del Missouri. Tra fatiche estreme e scorte sempre più ridotte, gli uomini iniziano a perdere la fiducia nel loro capo. L'autorità inflessibile di Tom produce crepe profonde, specialmente quando la sua risposta al tentativo di diserzione di alcuni uomini è una pallottola. Le tensioni esplodono quando, oltrepassato il fiume Rosso, una ribellione interna propone una rotta più sicura verso il Kansas. Ma Tom, ostinato, rifiuta. La situazione precipita quando Matt, temprato dagli anni di conflitto, sfida l'autorità di Tom per salvare due disertori dalla forca, prendendo il comando della mandria e dirigendola verso la speranza di Abilene, Kansas. Tradito e furente, Tom giura vendetta, promettendo di inseguire i suoi ex compagni fino alle ultime conseguenze. Così, quelle praterie che sembravano cullare libertà e avventura diventano teatro di uno scontro senza esclusione di colpi, dove lealtà, ambizione e sopravvivenza si scontrano in un duello all'ultimo respiro.