L'importanza di chiamarsi Ernest (2002)

Nell'elegante Inghilterra di fine Ottocento, i capricci dell'amore tessono una tela di inganni e colpi di scena, sotto il segno di un nome, Ernest, carico di un'imprevedibile importanza. Jack Worthing (Colin Firth), stimato proprietario terriero, elude la monotonia della sua esistenza nell'Hertfordshire rifugiandosi nell'effervescente Londra. In questa doppia vita, Jack si cela dietro la maschera del suo inventato fratello scapestrato, Ernest, convinto che tale nome sia il tocco magico per sedurre la sua amata Gwendolen (Frances O'Connor), irresistibilmente attratta dall'idea di amare un uomo dal nome così imperturbabilmente serio. Contemporaneamente, Algy (Rupert Everett), il furbo cugino di Gwendolen, scopre il segreto di Jack e non perde l'occasione di cimentarsi in un'avventura simile. Si reca nell'Hertfordshire presentandosi come il noto fratello canaglia Ernest alla giovane e incantevole pupilla di Jack, Cecily (Reese Witherspoon), che si lascia subito affascinare dal nome e dall'aria di mistero che lo accompagna. Il gioco degli inganni si complica quando Jack fa ritorno a casa, portando con sé una Gwendolen che non si aspettava di trovare un altro Ernest ad attenderla. Si innesta così un vortice di equivoci e identità scambiate, dove la sincerità e l'inganno si intrecciano fino a creare situazioni esilaranti. "L'importanza di chiamarsi Ernest" (2002) è un'elegante commedia che celebra l'imprevedibilità dell'amore e dimostra che, talvolta, la realtà supera l'immaginazione per stranezza e ilarità.