Il pistolero (1976)

Nel crepuscolo della sua esistenza, John Books, un pistolero leggendario, arriva a Carson City nel 1901. Il suo nome evoca timore e ammirazione, ma ora è Books a confrontarsi con la realtà amara: una diagnosi di cancro terminale gli lascia soltanto un paio di mesi da vivere. Questo guerriero, veterano di molti scontri, cerca conferme da un medico di fiducia, aggrappandosi alla speranza di un verdetto diverso. Tuttavia, il dottore non fa che confermare la crudele sentenza che pesa sul suo destino. Mentre le sue ultime ore scivolano via, Books trova rifugio in una pensione gestita da una donna austera e suo figlio. Riconosciuto dal vivace ragazzo, l'identità temuta di Books viene scoperta, suscitando sentimenti contrastanti nella padrona di casa. Inizialmente sprezzante per il passato violento dell'uomo, la donna gli si avvicina con compassione una volta a conoscenza della tragica fine che lo attende. Il figlio, entusiasta ma ingenuo, prega Books di insegnargli l'arte del maneggio dell'arma, idolatrando il pistolero famigerato. Books, però, si dibatte in un dilemma morale, cercando di trasmettere al giovane l'oscuro tributo che una vita di spargimenti di sangue richiede all'anima. Mentre cerca di dissuadere il ragazzo dalla via della violenza, riflette sulla sua stessa fine imminente. Tormentato dall'insopportabile pensiero di una morte lenta e dolorosa, Books inizia a considerare un'uscita più rapida dalla vita, in linea con il ritmo violento che ha sempre scandito la sua esistenza, una partenza dignitosa che possa riflettere l'eredità delle sue gesta. Navigando l'ultimo capitolo della sua vita, Books è chiamato a fare i conti con il proprio passato, influenzare il futuro e determinare le condizioni della sua mortalità.