Willard il paranoico (2003)

In una dimora che cade a pezzi, nascosta nell'ombra di una vita familiare ormai avvizzita, vive Willard Stiles, un'anima emarginata che porta il peso di una madre verbalmente abusiva e dell'opprimente decadenza che lo circonda. Ma nelle profondità di quel luogo non risiedono solo echi di disperazione umana: una colonia di ratti trova rifugio tra le mura decrepite, e proprio tra questi esseri Willard scopre compagni inaspettati. Egli nutre una relazione particolare con due di questi roditori, creando un legame che va oltre l'ordinario e si tinge di una strana consolazione. La spirale di alienazione di Willard si estende fino al suo ambiente lavorativo, un'azienda che fu del padre e che ora è sotto il dominio tirannico di Mr. Frank Martin, un capo spietato le cui umiliazioni personali e professionali sfociano in un licenziamento che spezza lo spirito del protagonista. Quando un tragico evento si abbatte su uno dei suoi ratti prediletti, la collera sopita di Willard esplode, scatenando la spietata intelligenza di Ben, il ratto sopravvissuto. Da quel momento l'uomo si trova a capo di un esercito di ratti, guidando una vendetta tenebrosa contro coloro che lo hanno oltraggiato, trasformando l'ufficio in un campo di battaglia grottesco. "Willard il paranoico" è un viaggio inquietante nel cuore della vendetta e dell'isolamento, un inno psicologico che si snoda tra gli angoli bui della mente di un uomo sull'orlo della follia e i recessi infestati dai ratti di una dimora in rovina. La trama si dipana in una narrazione affascinante di ritorsioni, dove un uomo e i suoi ratti si elevano contro un mondo che li ha crudelmente confinati ai margini.